AREE ARCHEOLOGICHE

Sito archeologico di Carsulae

Il periodo repubblicano resta attualmente quello meno conosciuto, in quanto la città ricevette una grandiosa monumentalizzazione in epoca augustea, che gli conferì la veste che possiamo ancora apprezzare ai giorni nostri e che andò a sovrapporsi alla fase più antica.

La città conobbe un periodo molto florido per la gran parte dell’epoca imperiale, come ci informa il patrimonio epigrafico disponibile, fino agli inizi del IV sec. d.C.. Da quel momento inizia un lento declino che culminerà poi con l’abbandono del centro, da porre al massimo agli inizi del V sec. d.C., come ormai ben dimostrato dalle ultime campagne di scavo.

La motivazione è da ricercarsi nell’assenza di un circuito murario e nella scarsa difendibilità del sito in un periodo in cui Roma non poteva più garantire alcun tipo di sicurezza.

Al momento ne è stata scavata solo una piccola parte, la maggior parte ad opera di Umberto Ciotti, tra 1951 e 1972.

A quest’ultimo è intitolato il Centro Visita e Documentazione, che ospita la biglietteria di ingresso ed una selezione di reperti rinvenuti durante le campagne scavi da lui realizzate.

Per maggiori informazioni: http://carsulae.site/

Templi di Torre Maggiore

Sulla vetta di Torre Maggiore, a 1121 metri di altitudine, in uno scenario di grande suggestione, si trovano i resti di due santuari, rispettivamente del VI sec. a.C. e del Il sec. a.C.

 

Furono tra i maggiori centri di culto dell’area dei monti Martani. Durante gli scavi sono stati rinvenuti molti bronzetti votivi raffiguranti Marte, o delle semplici figure umane o animali stilizzate.

Dell’impianto primitivo rimane una fossa pressoché circolare, in cui si immette un canaletto; ambedue sono scavati nella roccia e risultano in parte sottostanti alla successiva struttura templare.
Gli attuali resti risalgono all’età repubblicana (dal III al I secolo a.C.), quando il santuario subì consistenti lavori di ristrutturazione e monumentalizzazione, sebbene le preesistenti strutture costituissero già uno dei più importanti centri di culto della zona.

Dalla sommità delle rovine si gode un panorama a 360 gradi. Si può facilmente vedere l’intera catena dei Martani e lo sguardo spazia fino a Todi e a Perugia (nelle giornate più limpide). Verso Sud-Est si possono invece ammirare le cime della Valnerina e del Terminillo e, a volte, anche il Gran Sasso.

 

Sito archeologico di Sant’Erasmo

Il sito di Sant’Erasmo, posto ad un’altitudine di circa 890 metri, riveste un notevole interesse archeologico, ospitando i resti di gigantesche mura poligonali.

 

Le mura delimitano un’area, forse l’antica Clusiulum “super lnteramnam” citata da Plinio.

Lungo le mura si riconosce la presenza di due ingressi, dei quali quello nord, con doppia porta, sembra essere l’ingresso principale, grazie ai suoi caratteri monumentali.
L’altro ingresso, aperto verso la valle ternana, era a porta singola, probabilmente preceduto da una serie di rampe con andamento tortuoso, incassate nella roccia.

Sullo sperone roccioso si ergeva un tempio. Sopra al tempio è stata eretta la chiesa di Sant’Erasmo, dove un tempo sorgeva la rocca medievale di Cesi.